La ferita aperta dei Tango bond

La ferita aperta dei Tango bond di Isabella Bufacchi commenti - Sabato 27 Ottobre 2007 (omissis...)Il default fece emergere cifre da capogiro: 450mila italiani detenevano 14,5 miliardi di dollari di debito argentino. Nessun altro Paese al mondo aveva questa esposizione a livello "retail". Paradossalmente, al momento della moratoria, le banche italiane risultavano esposte con i propri portafogli solo per qualche centinaio di milioni di dollari. Questo fenomeno, che squalificò il mercato finanziario italiano agli occhi delle piazze più evolute in tutto il mondo, venne spiegato con quei toni accademici nei quali si rifugia spesso l'Italia quando ha torto da vendere: i risparmiatori erano abituati ai rendimenti a due cifre dei BoT negli anni di alta inflazione e non conoscevano il significato di "rendimento reale"; non sapevano cosa fosse il rating, dettaglio ignorato da molti impiegati allo sportello delle banche collocatrici. E via dicendo.(omissis...)

dal sito dell'Onorevole Bruno Tabacci

http://www.brunotabacci.it/articololoadpdf2.php?pdfload=5155

nell'articolo di cui al link l'Onorevole (allora membro della Commissione Bilancio e Tesoro) scrive di aver presentato al Governo un'interrogaz.parlamentare intesa ad accertare se le banche si fossero liberate dei bond argentini ...(che gia' iniziavano a puzzare di spazzatura....sic.) chiedendo se rispondesse al vero che le banche fossero passate da un possesso di tali bond per :
460 milioni di euro nel 1999
419.................................2000
173.................................2001
135.................................2002
60...................................2003

il testo completo al link di cui sopra.

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----------------------------------------------------------------- IL CASO / Rivelazioni sul nazismo Deutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO - Adesso e' ufficiale: la Deutsche Bank finanzio' la costruzione del campo di concentramento nazista di Auschwitz - Birkenau, dove vennero sterminati un milione e mezzo di ebrei. Il piu' grande istituto tedesco concesse generosi crediti perfino a una delle aziende che installarono i forni cremator - i e presto' denaro a un altro gruppo industriale, proprietario della ditta che produceva il micidiale Zyklon B, il gas usato nelle camere della morte. L' ammissione viene dallo stesso istituto di credito. + stato Manfred Pohl, direttore dell' Istituto di Storia della Deutsche Bank, ad annunciare in una conferenza stampa che nuovi documenti d' archivio confermano i legami della banca con le imprese della Polonia occupata coinvolte nella realizzazione della maggiore fabbrica della morte della Shoah. Di piu' , secondo Pohl, dalle carte "emerge senza dubbio che i funzionari delle filiali interessate sapessero perfettamente a cosa servissero i crediti, anche se non e' del tutto certo che di cio' fossero aconoscenza i vertici di Berlino" Il presidente di Deutsche Bank, Rolf Breuer, si e' detto "colpito dai legami dell' istituto con lo Stato illegale nazional - socialista". Ma i suoi portavoce si sono rifiutati di commentare i dettagli, precisando di voler prima aspettare la conclusione del lavoro di ricerca. Mostrando fotocopie di contratti con alcune imprese edili, il professor Pohl ha spiegato che le prime conferme vengono dall' analisi di un migliaio di documenti e che, tra quelli gia' visionati e quelli ancora da vedere, i fogli che documentano quel periodo coprono quasi 10 chilometri. Le ammissioni di ieri gettano nuove ombre sulla prevista acquisizione da parte di Deutsche Bank del gruppo americano Bankers Trust, un affare da 10,1 miliardi di dollari. Il Congresso Mondiale Ebraico (WJC) e' deciso a bloccare l' accordo fino a quando la banca tedesca non sia pronta a pagare "risarcimenti morali" ai sopravvissuti o agli eredi delle vittime, per l' uso del lavoro coatto e per avere preso parte alla "arianizzazione". Ieri il WJC ha espresso la speranza che le ammissioni di Pohl siano "la premessa di progressi sufficienti a risolvere il problema degli indennizzi dell' Olocausto". Secondo il direttore esecutivo, Elan Steinberger, gia' nei prossimi giorni i rappresentanti del WJC dovrebbero incontrare a New York una delegazione del governo di Bonn e alcuni funzionari della Deutsche Bank (intanto pero' gia' ieri il controllore finanziario della citta' di New York ha riaffermato la propria opposizione alla unione Deutsche - Bankers). L' istituto, insieme a poche altre banche tedesche e austriache, deve far fronte a richieste di risarcimento per miliardi di dollari. Ma finora ha sempre negato l' uso di schiavi durante gli anni della guerra, mentre ha ammesso una partecipazione marginale alla "arianizzazione", il furto legalizzato dei beni degli ebrei deciso dai nazisti nel 1935 con le leggi di Norimberga. Paolo Valentino
Valentino Paolo
Pagina 25(5 febbraio 1999) - Corriere della Sera
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e' interesante notare come il codice civile stabilisca che in caso di contratti
su moduli prestampati , in caso di controversia o dubbio,si interpreti e si
giudichi a favore di chi NON ha predisposto il modulo ( se ho capito bene il codice)